La corretta messa in sella - Biomeccanica
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Biomeccanica e la corretta messa in sella – Guida essenziale

Nel mondo del ciclismo, il comfort in sella è fondamentale per garantire prestazioni ottimali e una pedalata piacevole. Molti ciclisti, soprattutto dopo le prime uscite, si trovano a lamentare disagi come fastidi nell’area perineale o una sensazione di pedalata non ottimale. 

Contrariamente a quanto si possa pensare, spesso il problema non risiede nella sella stessa, ma in una sua errata installazione e posizione. Una corretta messa in sella, basata su principi di biomeccanica, è cruciale per evitare disagi posturali e migliorare l’esperienza complessiva.

Scegliere la sella giusta

La scelta della sella giusta, sia per tipologia che per misura, è tanto importante quanto indossare la misura di scarpe adeguata. La corretta installazione della sella inizia con un’analisi biomeccanica dettagliata, che permette di ottimizzare la posizione in sella, migliorando comfort e performance. 

In alcuni casi, può essere necessario sostituire la sella; tuttavia, ciò deve essere fatto tenendo come punto di riferimento il centro anatomico, per garantire una transizione senza problemi.

La corretta messa in sella

Per trovare la corretta messa in sella, la prima cosa da chiedersi è: di che tipo di bici si tratta? A seconda del modello di bicicletta e del suo utilizzo, infatti, cambia anche la tipologia di sella e il suo corretto posizionamento:  le city bike hanno selle ampie e confortevoli per brevi tragitti urbani; le selle da trekking sono leggermente più strette, offrendo comfort su lunghe distanze; le mountain bike presentano selle compatte e meno imbottite per maggiore mobilità su terreni accidentati; infine, le bici da strada hanno selle strette e leggere, progettate per una guida aerodinamica e performante.

Partendo da questo presupposto, la corretta messa in sella dipende poi da tre fattori principali: l’altezza, l’arretramento e l’inclinazione della sella.

 Analizziamo nel dettaglio ciascuno di questi aspetti. 

Altezza

Il metodo più accurato per determinare l’altezza della messa in sella è senza dubbio il test biomeccanico, che fornisce dati preziosi non solo sull’altezza, ma anche sull’avanzamento o l’arretramento della sella, oltre a stabilire le proporzioni ideali tra sella e manubrio.

In assenza di questa opzione, si può ricorrere a una formula basata sulla lunghezza delle gambe. La misura fondamentale da prendere è quella del cavallo, ovvero la distanza dal suolo al perineo misurata stando in piedi con le spalle contro il muro e le gambe leggermente divaricate. Moltiplicando questo valore per 0.882 si ottiene l’altezza ideale della sella.

Cavallo × 0.882 = Altezza sella

Questo calcolo può subire leggere variazioni in base all’attrezzatura specifica usata, dato che la formula assume una lunghezza standard della pedivella di 170 mm. Variazioni nella lunghezza delle pedivelle richiedono aggiustamenti al valore calcolato, aggiungendo o sottraendo millimetri a seconda del caso. 

Una volta determinata l’altezza, è cruciale trasferire accuratamente questo valore sulla bicicletta per evitare impatti negativi sulla biomeccanica della pedalata. Un’altezza della sella eccessiva o insufficiente può rispettivamente causare dolori o ridurre l’efficienza nella pedalata.

L’altezza corretta si riflette in due misure chiave: la distanza dal centro della guarnitura al punto più alto della sella, detto “centro anatomico della sella“. Per la maggior parte delle selle, il centro anatomico si individua misurando la parte dello scafo largo 7 cm, mentre per selle di design ampio, come quelle usate per il ciclismo urbano o il cicloturismo, si misura da 12 a 13 cm dal bordo posteriore. 

Arretramento

Definita l’altezza, si procede a regolare l’arretramento o l’avanzamento sul piano orizzontale, che influisce sugli angoli di spinta e sul carico muscolare, particolarmente sulle ginocchia.

La posizione avanzata favorisce stili di guida che richiedono forza intensa ma breve, tipica di mountain biking o ciclocross, mentre una posizione più arretrata si adatta meglio a discipline endurance. La regolazione dell’arretramento può essere effettuata con il metodo del filo a piombo, per allineare il ginocchio con l’asse del pedale.

Inclinazione

Tradizionalmente, si è sempre suggerito che la sella dovesse essere posizionata in modo che il suo piano di appoggio fosse parallelo al terreno, una configurazione in bolla per garantire una distribuzione equilibrata del peso e prevenire problemi posturali. Tuttavia, l’evoluzione del design delle selle e le specificità delle diverse discipline ciclistiche hanno portato a riconsiderare questa regola, mostrando che in alcuni casi una lieve inclinazione può offrire benefici funzionali.

Nei modelli di sella più recenti e diversificati, spesso la morfologia richiede un’attenzione particolare all’inclinazione per adattarsi meglio alla dinamica del ciclista. Ad esempio, nelle discipline di mountain bike cross country, una leggera inclinazione in avanti della sella può favorire una maggiore agilità e reattività nei percorsi tecnici, consentendo al ciclista di posizionarsi meglio per affrontare salite ripide o ostacoli. Al contrario, nelle discipline di discesa, dove si utilizzano biciclette con sospensioni integrali, è comune inclinare leggermente la sella verso l’alto per compensare l’affondamento delle sospensioni quando il ciclista è in sella, mantenendo così una posizione più naturale e un migliore controllo del mezzo.

Nonostante queste variazioni, è fondamentale evitare inclinazioni eccessive che potrebbero compromettere la corretta posizione della messa in sella. Un’inclinazione troppo pronunciata in avanti può causare uno spostamento eccessivo del peso sulle mani e sulle spalle, portando a tensione e affaticamento. Allo stesso modo, una sella troppo inclinata verso l’alto può aumentare la pressione sul perineo e causare disagio o problemi di circolazione. Queste configurazioni estreme non solo riducono l’efficienza della pedalata, ma possono anche essere dannose per i tessuti molli, compromettendo il benessere del ciclista.

Le conseguenze di una sella posizionata male

Un’errata posizione delle ossa ischiatiche, ad esempio su una parte della sella troppo avanzata, può aumentare la pressione su una superficie ridotta, causando dolore e disagi. Se la biomeccanica è stata correttamente applicata, non dovrebbero essere necessarie ulteriori regolazioni. Tuttavia, è consigliato effettuare verifiche dopo 4-6 uscite per assicurarsi che la posizione sia ancora ottimale.

Una sella mal posizionata costringe il corpo a cercare di adattarsi muovendosi continuamente, causando disagio. Di solito, dopo circa un’ora di pedalata, se le ossa ischiatiche rimangono nella posizione corretta senza sforzo, si può essere sicuri di avere trovato la giusta configurazione. Sintomi come difficoltà nella minzione o formicolio nella zona genitale dopo la pedalata possono indicare una compressione prolungata dell’uretra o del nervo pudendo, segnali di una messa in sella da correggere.